Installations

1988 | 1990 Chrome, light, kinetics installations
Working in…blue series

The “Work in blue” period shows a metaphysical loneliness, a linear universe scanned by regular shapes: the shown triangles or rectangles are metaphors of the artist inner feeling. The single elements show isolation and extradition of the human being. The unconscious universe of Manfredi takes shape through a calm geometrism melting with the insertion of “other”, like neon or shapeless stones, transforming and throwing towards new artistic perspectives his works. The titles, winking to an always present past, are references to an inner culture never abandoning the making but indissolvably signing his artistic path.

Il periodo del “Lavoro in blu” mostra una solitudine metafisica, un universo lineare, scandito da forme regolari: i triangoli o i rettangoli che appaiono sono metafore del sentire interiore dell’artista. I singoli elementi mostrano l’isolamento e l’estraniamento dell’essere umano. L’universo inconscio di Manfredi prende forma attraverso un pacato geometrismo che si stempera attraverso l’inserimento di oggetti “altro”, come i neon o i massi informi, che trasformano e lanciano verso nuove prospettive artistiche le sue opere. I titoli, che strizzano l’occhio ad un passato sempre presente, sono i riferimenti ad una cultura insita che non abbandona il produrre ma ne segna indissolubilmente il tracciato artistico.
Text by Graziella Melania Geraci


2000 Metallic world
Metallic chromatic installations

At the basis of the quest of the installation-sculptures by Antonio Manfredi is the need of a mental cleanness and a formal clearness, o fan analysis of the space of the image and of the imaginary. The formal inquiry made by the artists and his operative proposals, both in the chromatic research and in the installation expansion, look to analyze the existence of spaces, the possibility of invading with volumes and matter (iron, marble, Plexiglas and plastic layer) the thought silences. As if resting or waiting, the geometrical shapes talk to the glance and lead to inner reflection. Sculpture, rigid and cold element, becomes in Antonio Manfredi work, expression of wide ductility and interpretation skills.

Alla base della ricerca delle sculture-installazioni di Antonio Manfredi c’è l’esigenza di una pulizia mentale e di un nitore formale, di un’analisi dello spazio dell’immagine e dell’immaginario. L’indagine formale compiuta dall’artista e le sue proposte operative, tanto di ricerca cromatica quanto di espansione installativa, mirano ad analizzare l’esistenza di spazi, la possibilità di invadere con volumi e materia (ferro, marmo, plexiglas e laminato plastico) i silenzi del pensiero. Come in riposo o in attesa le forme geometriche parlano allo sguardo e conducono alla riflessione interiore. La scultura, elemento rigido e freddo, diventa, nel lavoro di Antonio Manfredi, espressione di enorme duttilità e di grande capacità interpretativa.
Text by Graziella Melania Geraci
Photographic project in collaboration with Luciano Basagni

King Palace of Caserta/Reggia di Caserta
The opening 20 April 2000